Cambiare. Un verbo che può spaventare e allo stesso tempo dare una spinta. Un verbo che racchiude in sé tante sfumature: un cambiamento è fatto di tanti passi, avanti, indietro, laterali, più lunghi o più corti, più svelti, più lenti o sul posto, ma il comune denominatore è il movimento.
Ed è il movimento che ha cambiato Cervinara, un paese della Valle Caudina di circa 9500 abitanti in provincia di Avellino, in cui prima del 2016 non esistevano una biblioteca per l’infanzia e uno spazio per le famiglie.
UNA BIBLIOTECA PER LA CITTÀ
“Abbiamo inaugurato La Grande Fabbrica delle Parole nel marzo del 2016 in locali messi a disposizione dalla nostra parrocchia e aziende locali hanno donato la libreria, le sedie, i tavoli. È una biblioteca per la comunità e costruita in comunità” ricorda Claudia Cioffi, referente del Villaggio. “L’idea ha iniziato a germogliare però due anni prima, quando del 2014 grazie al mio pediatra di Polcino (BN) ho conosciuto Nati per Leggere”.
Nello stesso periodo Claudia ha avuto l’incarico di Assessore alla Cultura e alle Politiche Sociali e si è chiesta cosa poter fare, anche e soprattutto a livello politico, per portare Nati per Leggere Campania a Cervinara, per iniziare a piantare quella prima parola che ha portato due anni dopo a fabbricarne altre e altre “ancora…” negli anni a venire. “Sono andata PAN di Napoli, allora sede del primo Punto Lettura Nati per Leggere e ho incontrato Tiziana, la referente regionale del Programma, abbiamo iniziato a raccontarci e a capire come poter iniziare il progetto locale anche a Cervinara”.
Il fatto di non avere uno “spazio fisico” a disposizione e anche i libri non ha però fermato Claudia: “All’inizio tenevo i libri in macchina e due volte al mese andavo con altre volontarie nello studio della pediatra, la dott.ssa Ruggiero. Allestivamo un piccolo angolo nella sua sala d’attesa e leggevamo con le famiglie, promuovendo la lettura condivisa e il diritto alle storie. Abbiamo poi iniziato anche a organizzare momenti all’aperto, una sorta di biblioteca ambulante e vagabonda, per attirare sempre più famiglie”.
La rete è questa: ognuno mette a disposizione un po’ di sé per un noi, il passo di uno è il passo verso qualcosa in più di e per qualcun altro.
“Alla fine del mio mandato di Assessore non volevo che il percorso iniziato restasse incompiuto o che comunque si concludesse, soprattutto perché le risposte del territorio e della nostra comunità sono state ottime. Quindi con un gruppo di amici storici abbiamo costituito CondividiAmo, un’associazione che si occupa di politiche dell’infanzia e per il coinvolgimento giovanile, e assistenza alle donne vittime di violenza”.
DALLA BIBLIOTECA AL VILLAGGIO
Adesso la biblioteca è ospitata all’interno dell’Istituto Comprensivo IC De Sanctis, proprio dove è sorto anche il Villaggio per Crescere. “A un certo punto la parrocchia ha avuto altre esigenze e La Grande Fabbrica delle Parole ha trovato un’altra casa nei locali della scuola, che oggi è anche partner locale del Villaggio” continua Claudia.
“Abbiamo circa 300 libri (non in macchina!) e speriamo che grazie al progetto del Villaggio il numero cresca, così da poter anche iniziare a pensare al servizio di prestito. Al momento compriamo i libri grazie all’iniziativa di NpL Campania ‘Adotta un libro’: le famiglie vengono da noi e adottano con una donazione un libro, poi grazie al loro sostegno ne acquistiamo un altro ma è capitato anche che alcune famiglie regalassero libri che avevano a casa, in modo tale che le storie fossero a disposizione di tutti”.
Una biblioteca per essere davvero per la città ha anche bisogno di persone che la gestiscano, che la tengano aperta e che accolgano le famiglie. Ed è questo punto che un altro passo del cambiamento è fatto con AMESCI, associazione di promozione sociale, oggi anche partner traversale del progetto Un Villaggio per Crescere, che ha come missione lo sviluppo di capitale umano attraverso l’empowerment delle giovani generazioni.
È così che grazie al progetto di Servizio Civile con AMESCI presso l’associazione CondividiAmo, la biblioteca è sempre aperta e accoglie circa un centinaio di famiglie.
Dalla macchina ai locali della parrocchia, dalla parrocchia alla scuola, passando lo studio della pediatra (questo ultimo luogo di rete e di storie però non è stato abbandonato), a Cervinara le storie hanno cambiato casa più volte senza cambiare loro stesse e la loro missione e anzi l’hanno allargata al Villaggio.
Un cambiamento nato dal niente, perché non solo a Cervinara, ma in tutta la Valle Caudina non c’era una biblioteca per le bambine e i bambini. Adesso ci sono una biblioteca per l’infanzia, grazie alla quale ne sono state inaugurate altre scolastiche e Un Villaggio per Crescere. “La scuola ha messo a disposizione anche altri due locali per il Villaggio in cui promuoviamo le altre buone pratiche della proposta educativa come l’espressione artistica, il gioco e con l’arrivo della bella stagione inizieremo anche a coltivare il piccolo orto. Abbiamo preferito dividere gli incontri non per età ma per attività, in modo da sfruttare al meglio i due spazi collegati, così se un bambino più grande legge, i più piccoli possono fare un disegno ad esempio”.
A Cervinara è cambiato anche altro: le persone. Le famiglie sono contente e partecipano non solo alle attività ma anche alla vita del Villaggio, proponendo laboratori, portando materiale e rendendosi disponibili per la diffusione del progetto: “Ormai l’appuntamento al Villaggio per alcune famiglie è fisso, una mamma addirittura ha detto alla bambina che non l’avrebbe portata << per punizione>>!”