Il servizio civile per lo sviluppo del capitale umano e delle comunità educanti, a partire dai giovani

Il servizio civile per lo sviluppo del capitale umano e delle comunità educanti, a partire dai giovani

Vi raccontiamo spesso di quanto e come il progetto di Un Villaggio per Crescere stia costruendo le comunità educanti attorno a sé.
Comunità che non sono il riflesso solo delle famiglie con bambine e bambini da 0 a 6 anni, destinatari diretti, che frequentano e vivono i Villaggi, o degli educatori che accolgono e sostengono piccoli e grandi.

Comunità che si completano e rafforzano anche per merito dei giovani che non “fruiscono” direttamente del nostro servizio, ma senza i quali, questo servizio non sempre sarebbe gratuito e garantito.

Sono le ragazze e i ragazzi del Servizio Civile Universale che, grazie al nostro partner AMESCI, hanno la possibilità e, come vedremo nel corso dell’intervista, la volontà, di fare parte del Villaggio per Crescere di Cervinara.

Il servizio civile per lo sviluppo del capitale umano, a partire dai giovani

“Chiunque tu sia, da qualunque posto tu provenga, qualunque sia la tua storia, non importa quanto possa essere grande o piccolo l’aiuto, l’importante è che ci sia anche il tuo”.
(Elisa)

“Il Servizio Civile Universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio” ci spiega meglio Guido Spaccaforno del Dipartimento Europa di AMESCI. “ Siamo attivi in tutta Italia e in numerosi Paesi esteri, per promuovere attività formative, progettuali e di networking che aiutino i giovani a sviluppare conoscenze, capacità e metacompetenze, con l’obiettivo di sostenere una generazione di cittadini che sappiano coniugare, nel loro agire, professionalità e responsabilità sociale”.

E infatti, i progetti di Servizio Civile di AMESCI, dal 2002 al 2020, hanno interessato più di 25.000 giovani su oltre 3.600 sedi di attuazione distribuite in tutte le regioni d’Italia e in 16 Paesi esteri.

“Questi numeri, uniti alle testimonianze delle ragazze e dei ragazzi, ci confermano, qualora ce ne fosse bisogno, della predisposizione dei giovani all’impegno, a dedicarsi all’altro e a prestare attenzione al bene comune” sottolinea Spaccaforno. 

“Diventare volontario di Servizio Civile aggiunge la volontà di dare qualcosa di sé agli altri e al proprio Paese, rappresenta un’occasione di crescita personale e di formazione. Impegnarsi per gli altri è un modo di partecipare al cambiamento e di accrescere il proprio senso di responsabilità. Rappresenta un modo per conoscere diverse realtà, per capire e condividere i principi di solidarietà. È inoltre uno strumento di pace e di integrazione, di confronto con altre culture ed è una forma di aiuto a chi vive in situazioni di fragilità o ha minori opportunità. Infine è al tempo stesso quindi una risorsa per il Paese e una esperienza utile anche per avvicinarsi al mondo del lavoro”.

Le parole e le riflessioni di Guido Spaccaforno, voce di AMESCI nel progetto Un Villaggio per Crescere, allargano lo sguardo e raccontano meglio un’esperienza che è un’opportunità, per se stessi, per la comunità e per il Paese.

Il Servizio Civile al Villaggio per Crescere di Cervinara

“Il Servizio Civile è un’opportunità sia per le ragazze e i ragazzi, sia per il territorio in cui si trovano a operare, in questo caso per il nostro, ossia la Valle Caudina” riflette Claudia Cioffi, coordinatrice di Un Villaggio per Crescere a Cervinara e Presidente dell’Associazione Condividiamo.
“In un anno le ragazze e i ragazzi acquisiscono una serie di competenze per la loro formazione non formale, utili poi di riflesso anche alla vita lavorativa e il territorio cresce, si anima e trasforma, perché beneficia del loro fare.

Tramite l’Associazione Condividiamo infatti,  il Servizio Civile coinvolge i giovani in diversi progetti a Cervinara, che vanno sia dal coinvolgimento di altri giovani, festival culturali fino ad attività più specifiche che riguardano la biblioteca per l’infanzia 0/6 e a Un Villaggio per Crescere.

 

“Aver coinvolto e formato i giovani cittadini di Cervinara in tutti i progetti dell’associazione è stato poi utile anche per coinvolgerli nel progetto del Villaggio per Crescere” riflette Claudia. “Erano come già pronti e predisposti, avevano già assimilato le basi del sostegno alla genitorialità e della lettura condivisa e pronti a portare questo approccio “oltre” e a promuovere le altre attività della proposta educativa del Villaggio.
Sono diventati ancor più parte integrante della comunità educante attorno al Villaggio, anche solo dando informazioni conoscitive, raccontando le attività, facendo il porta a porta per consegnare i kit che abbiamo donato durante il primo lockdown”.

Va da sé che oltre all’impegno civico, al senso di appartenenza e all’arricchimento reciproco, il sostegno del Servizio Civile aiuta soprattutto le piccole e medie associazioni non profit. “Le attività di Condividiamo ad esempio, sono per lo più gestite da persone che di per sé hanno un altro lavoro e di conseguenza, senza i volontari del Servizio Civile sarebbe molto più difficile garantire una continuità, di aperture e attività e diventare un punto di riferimento per gli abitanti, piccoli e grandi” approfondisce Claudia. “È inutile negare quindi che i volontari sono una forza lavoro in più per noi, che ci ha consentito dare alle famiglie più opportunità, il Villaggio era aperto anche se non c’erano attività specifiche, la biblioteca era aperta e i volontari erano a disposizione per sostenere le famiglie, nella scelta di un libro, nel consigliare qualcosa da fare insieme, sia online che in presenza quando era possibile” conclude Claudia.

Le testimonianze

Francesco, 23 anni

Ciao!
Sono Francesco e al momento studio Biologia presso l’Università degli studi del Sannio, abito a Pannarano in provincia di Benevento.

Ho scelto di intraprendere questo percorso perché volevo provare nuove esperienze e la possibilità di lavorare in gruppo dando un contributo concreto al mio Paese a partire dalle nuove generazioni.

Oltre l’orario di volontariato dedico parte della giornata alla realizzazione di tali obiettivi.

A livello personale questo anno “lavorativo” è riuscito a trasmettermi la giusta ideologia da assumere per rapportarsi al mondo del lavoro e cioè ascoltare la voce degli altri per avere una visione universale dell’obiettivo condiviso. Il supporto che ho dato alle attività del villaggio ha dovuto tenere conto di questo anno così difficile ma proprio queste difficoltà sono state lo stimolo per ripensare al nostro ruolo come volontari. Insieme abbiamo dovuto ripensare un nuovo modello di condivisione che non poteva più contare sul contatto e su quell’empatia che nasceva ad esempio nella nostra biblioteca. Ci siamo dovuti reinventare, moltiplicando gli sforzi ma ci siamo riusciti!

Spero di aver lasciato un mio valido apporto ai  bambini e alle famiglie incontrate lungo questo percorso anche attraverso una singola lettura, una singola risata, un singolo incontro.

Preparare un laboratorio, confrontarsi con gli altri ragazzi e con i nostri coordinatori è diventato un grande esercizio di condivisione che poi dovevamo trasmettere alle famiglie. Lo scherzo è sempre un mezzo di separazione ma le storie e i risultati dei nostri laboratori sono diventati la prova che eravamo ancora capaci di produrre bellezza. 

Durante questo difficile periodo siamo rimasti al fianco delle famiglie cercando di dare un valido aiuto a sconforto e smarrimento, emozioni comuni a quasi tutte le famiglie più fragili del paese, lavorando con loro abbiamo curato anche le nostre paure.

Insieme, solo insieme ce la possiamo fare.

Concettina, 22 anni

Ciao!

Sono Concettina, ho frequentato il liceo classico di Cervinara e attualmente sono iscritta alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Ho scelto di intraprendere questo nuovo viaggio perché è una valida occasione per socializzare e assistere alla crescita della futura generazione. Lavorare con l’Ass. Condividiamo ci permette di essere parti di una comunità educante che prima riconoscevamo con difficoltà. Il lavoro nella scuola e con la scuola ci mette al centro di un sistema famiglia-maestre davvero molto interessante, impegnativo certo, ma anche molto stimolante. A tutto questo dedico gran parte della mia giornata, anche oltre l’orario di servizio, alla progettazione di iniziative incentrate ai futuri incontri.

Nel bagaglio lavorativo porterò per sempre con me i rapporti instaurati durante questo periodo. Ormai divenuti affetti stabili. Porterò un nuovo metodo organizzativo e relazionale incentrato sulla ricerca del dialogo e del compromesso, sulla convinzione che solo “condividere” può essere la strada per il successo.

Durante questo anno io ed i miei compagni abbiamo cercato di dare un nuovo volto, meno cupo, a questo periodo facendo letture ed incontri online con le famiglie che frequentavano il Villaggio per Crescere, cercando di portare una ventata di allegria e spensieratezza spesso venuta meno. Abbiamo iniziato il nostro servizio già durante la pandemia e non sappiamo che cosa vuol dire lavorare fianco a fianco con tante famiglie. Ma incontrarli anche solo online, arrivare a casa loro per consegnare i kit del Villaggio ci ha fatto vedere e sentire le loro storie. Hanno raccontato del Villaggio, della nostra biblioteca, come una casa dove tornare. È stato bellissimo percepire la loro voglia di normalità, la convinzione di tutte le famiglie che solo insieme possiamo uscirne migliori. Ecco, questo è l’apporto che spero di aver dato alla nostra comunità di piccoli lettori e piccole lettrici.
Solo insieme riusciremo a trasformare questa infinita notte in una bella giornata di sole.

A cura di Elisa Maria Colombo

Grazie a Guido Spaccaforno, Claudia Cioffi e Alessandro Carofano

*I settori di intervento, in Italia e all’estero, nei quali gli Enti propongono i progetti che vedono impegnati gli operatori volontari sono assistenza, protezione civile, patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, patrimonio storico, artistico e culturale, educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale, agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità, promozione della pace tra i popoli, della non-violenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero. Possono accedere al servizio civile universale i cittadini italiani, i cittadini appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età.