Viviamo in un periodo storico, soprattutto dopo la pandemia, dove tutto sembra scorrere più veloce e cambiare repentinamente. I media e le tecnologie digitali ci allontanano sempre di più dal bisogno irrinunciabile e innato di relazione. E questo è ancor più evidente nei primi periodi di vita. I bambini soprattutto nei loro primi 1000 giorni hanno bisogno di “lentezza”, di essere ascoltati, di vivere relazioni e di sentirsi riconosciuti in queste relazioni.
Allo “Spazio piccolissimi” del Villaggio Semi d’Acero, le famiglie con i loro bambini e le loro bambine vivono una dimensione di accoglienza e di ascolto tali per cui si possono sentire accettate e non giudicate, acquisire consapevolezza di sé come persona e come genitore e ritrovarsi parte di un gruppo dove poter essere se stesso e condividere le proprie emozioni.
E così, spontaneamente, nei cerchi di famiglie capita che un genitore esterni la propria difficoltà nel rinunciare all’utilizzo del cellulare di fronte al proprio figlio – “La luce secondo me è ciò che lo attira, non riesco a non farglielo prendere!”… E da
qui tutto il gruppo si attiva per condividere e confrontarsi, per aiutarsi reciprocamente. Nascono dubbi, si confermano certezze.
In un clima di partecipazione attiva le famiglie si mettono in gioco e creano momenti unici dove potersi “connettere” affettivamente con i propri figli e scoprire quanto una relazione fatta di scambi, di dialogo, di gioco, di letture, abbia un impatto forte sulla crescita del proprio bambino o della propria bambina.