Gabriele, l’ultimo libraio del quartiere Barriera Milano “con il Villaggio vogliamo fare il nostro pezzo per ripartire dall’infanzia”

Gabriele, l’ultimo libraio del quartiere Barriera Milano “con il Villaggio vogliamo fare il nostro pezzo per ripartire dall’infanzia”

Quando un Villaggio apre le porte è per accoglie all’interno di sé ma anche all’esterno, sostiene la comunità nello stringersi attorno a esso, a consolidarsi e a conoscersi, ma anche ad aprirsi a nuovi legami e nuove alleanze, in modo che ogni abitante possa trovare “il suo posto” e dare il suo contributo “per crescere un bambino”.

La casa delle note” di Gabriele è l’unica libreria rimasta nel quartiere Barriera Milano di Torino, proprio dove a settembre ha inaugurato il nostro Villaggio. Aperto nel 1984 come negozio di dischi, verso gli anni 2000 è diventato anche libreria, complice l’economia poco favorevole e l’amore di Gabriele per la moglie, maestra alla scuola dell’infanzia del quartiere.

Quando Rossella mi ha presentato il progetto di Un Villaggio per Crescere mi è piaciuto subito” ci racconta al telefono “l’alleanza è stata naturale dato che collaboriamo con le scuole della zona loro sono simpatici e sì, mi porta lavoro”.

Già perché un Villaggio oltre a comunità educante, a legami e relazioni, attiva anche altri motori, uno fra questi il lavoro. “Hanno acquistato da me i libri per la biblioteca del Villaggio e qualche volta arrivano genitori interessati ad altri titoli e se io incontro famiglie nuove le invito a frequentare il Villaggio”. 

In quartiere con un nome che evoca un muro di confine e separazione immaginari, l’obiettivo del Villaggio è proprio quello di abbattere la Barriera, soprattutto quella linguistiche. Barriera Milano è infatti una zona dove le culture e le etnie si fondono e in cui di conseguenza le lingue parlate sono molto diverse.

Come trasformare questa “barriera” in uno spazio di condivisione e conoscenza?

Grazie anche ai libri. “Mi sono accorta che con le famiglie straniere che frequentano il Villaggio i libri nomenclatura e didascalici funzionano molto bene, non solo per i bambini ma anche per i genitori che, guardando l’immagine degli oggetti imparano la traduzione italiana dei termini”, riflette
Rossella, coordinatrice locale del progetto “così spesso li invito a comprarlo da Gabriele per aggiungerlo alla biblioteca casalinga.

Sostenere il Villaggio significa anche questo: investire nella reciprocità per dare a chi lo frequenta punti di riferimento nella zona per acquistare o anche solo avere delle informazioni e, viceversa, diffondere nel quartiere la notizia dell’esistenza dello spazio e creare così un circolo virtuoso di comunità.

Grazie alla collaborazione con il Villaggio vogliamo fare il nostro pezzo per ripartire dai bambini e puntare sull’infanzia” continua Gabriele. “Tra i nostri progetti c’è Liberi in Barriera, con il quale da più di dieci anni andiamo nelle scuole e allestiamo nella palestra scolastica una libreria aperta a famiglie e cittadini. Non solo, organizziamo incontri con autori, attività e letture multilingue, coinvolgendo direttamente gli studenti. Ci piacerebbe quindi estendere il progetto anche alla fascia dei bambini più piccoli a cui è dedicato il Villaggio per Crescere”.