Ci sono pediatri che non smettono di fare i pediatri anche se vanno in pensione.
Uno di loro è Giuseppe Ghinelli, pediatra in un consultorio familiare di Genova, da due anni in pensione, che non smette di promuovere la lettura condivisa con Nati per Leggere e ora anche le altre buone pratiche di Un Villaggio per Crescere.
“Andare in pensione del tutto mi dispiaceva e così ho deciso di continuare a occuparmi di Nati per Leggere. Già dagli anni Ottanta, mentre visitavo e vaccinavo i bambini e le bambine, ne approfittavo per fare osservazione precoce e raccontare ai genitori quanto i primi anni siano importanti. Vent’anni dopo circa è arrivato Nati per Leggere e tutto ha preso una forma nuova” ricorda il pediatra.
La cura dell’infanzia e il sostegno alle famiglie sono da sempre attività di rete, fatte di scambi e competenze diverse con obiettivi comuni. Infatti, proprio grazie alla collaborazione tra il Comune di Genova e la Biblioteca De Amicis, nel 2002 è stato lanciato il progetto il Virus della Lettura: “al momento della seconda vaccinazione, quindi intorno ai quattro mesi e mezzo, noi pediatri introducevamo un breve discorso sui benefici della lettura condivisa, invitando le famiglie a frequentare la biblioteca. I genitori vedevano così la stretta collaborazione fra più attori della città: il comune, la biblioteca e il pediatra”.
In questi anni il dottor Ghinelli è diventato il referente regionale è ha vissuto la crescita del programma di promozione della lettura condivisa e anche la nascita a Genova di un progetto più ad ampio raggio, quello di Un Villaggio per Crescere. Due azioni che nel capoluogo ligure si sono accolte e rinforzate a vicenda.
“Ricordo che cercavamo una sede per un nuovo presidio Nati per Leggere, reso possibile grazie al sostegno dell’Associazione Italiana Editori e, contemporaneamente il Villaggio di Genova stava per spalancare le sue porte. Abbiamo fatto una riunione di coordinamento e deciso di fare rete in unica sede”, racconta.
Un progetto per le periferie
Il Villaggio per Crescere si trova a Pontedecimo, una zona al limite della periferia genovese, una volta industriale, adesso un po’ meno ma in cui le strutture di sostegno alle famiglie sono ancora molto poche”. “Se il messaggio è per chi ne ha più bisogno, siamo sicuramente nel posto giusto, anche se ormai le famiglie sono abituate ad andare in centro, sanno che lì in torno non ci sono servizi e quando possono si spostano per fare qualcosa. È quindi nostro compito capire come coinvolgere al meglio”.
Con il Villaggio infatti, è proprio la periferia della città il cuore del progetto, la zona da riqualificare e ri-valorizzare, partendo proprio dai servizi per l’infanzia e le famiglie, dando loro la possibità gratuita di restare nel proprio quartiere.
“Cerco di fare il possibile per coinvolgere altri pediatri e far sì che si facciano loro stessi promotori delle buone pratiche e dell’importanza dei primi anni di vita” confida Ghinelli. “Siamo consapevoli che il pediatra abbia un grosso peso per i genitori: chiedono perché non mangia, perché non dorme, i bambini infatti arrivano in ambulatorio quando stanno male o c’è un problema.
È difficile “rompere” il momento della preoccupazione e parlare di altro, che sembra poco importante,
ma dobbiamo andare avanti, uscire dagli ambulatori e raggiungere chi ha più bisogno”.