Accade a Roma: riflessioni sull’uso digitale nella prima infanzia

Accade a Roma: riflessioni sull’uso digitale nella prima infanzia

È capitato anche di recente di confrontarsi con le famiglie del Villaggio sull’utilizzo della tecnologia digitale in generale, e assieme a bambini e bambine in particolare.
Spesso sono tutti d’accordo sull’assunto di base: “utilizzare e non essere utilizzati”, questo anche per permetterne usi creativi e favorire un’esplorazione della realtà attraverso tutti i potenziali canali.
Così come ci siamo trovati in sintonia – quasi nella totalità delle volte – sulla necessità di supervisionare i contenuti e condividere il tempo passato in compagnia degli strumenti digitali.

Il dibattito, invece, si è maggiormente concentrato su ciò che è possibile fare.
I racconti delle esperienze delle famiglie molto spesso richiamano momenti che si riferiscono alla sfera sonora: includono l’ascolto e il canto di musiche e canzoni insieme ai più piccoli, riscontrando che a volte possano essere l’occasione per imparare nuove parole, se l’esperienza viene ripetuta accompagnando le routine quotidiane – come per es. il lavarsi i denti. Così come possono scatenare un momento di ballo casalingo, imitando i movimenti dei personaggi preferiti.

Al Villaggio abbiamo avuto modo di apprezzare le possibilità del digitale osservando la realtà che ci circonda e sfruttandola per catturare i particolari che la compongono: abbiamo scelto con le famiglie, un sabato mattina, di soffermarci insieme a bambini e bambine ad osservare la natura del giardino, per scoprire dei piccoli segreti, delle storie insolite, guardare con un focus attento ai piccoli dettagli, e scegliere insieme di catturare quell’immagine con una foto, così da poterlo conservare anche come ricordo del momento vissuto, dell’esplorazione fatta tutti insieme. Un’occasione per conoscere le varie forme di attenzione e per confrontare le immagini per disegnare poi ciò che maggiormente ci aveva colpito e rielaborare ancora una volta l’esperienza.

Il Villaggio vuole essere un luogo in cui poter parlare tra grandi anche di questo, per migliorare la conoscenza e soprattutto la consapevolezza che abbiamo riguardo agli strumenti digitali: è un gesto di cura verso i più piccoli che nascono oggi in una realtà che ne è pervasa, e perché non ne venga invasa è utile interrogarsi sui confini per tracciarli assieme e condividerli come comunità.